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  • Immagine del redattoreAndrea Dallapina

Nessun pasto è gratis

Per sabato e domenica previsto tempo soleggiato nell'Alto Piemonte e temperature miti.

Il barometro del giovedì è invece puntato su politica e ambiente. Uno degli elementi ritenuti fondamentali del nuovo governo è la nascita di una delega alla Transizione energetica, con tanto di proclama: “Siamo un governo ambientalista”. Prendiamo per buona questa volontà (e non pensiamo male, cioè che si tratti di una scelta necessaria per prendere i miliardi dall’Ue).


Ebbene, da un punto di vista ideologico la “transizione energetica” genera un grande non detto.

Quale? La sostenibilità non è solo (o non tanto) una questione di come si produce l’energia (la famosa decarbonizzazione e passaggio alle rinnovabili) ma di come la si usa. Detto altrimenti non basta passare dal carbone al solare, dal petrolio all’eolico per trovarsi nell'Eden.


Perché? Per tutta una serie di motivi tecnici e logistici, ma soprattutto perché ogni forma di produzione energetica non è mai a impatto zero. L’idroelettrico può sconvolgere ecosistemi, l’eolico impatta sul paesaggio. Vi sono comunque infrastrutture da creare, ma soprattutto, in generale, compreso il solare, c’è il tema fondamentale degli accumulatori (le batterie).


Per realizzarle, per esempio, oggi è necessario il litio, e quest’ultimo è diventato il nuovo oro. In tutto il mondo si va in cerca di giacimenti per scavare nuove miniere, che ovviamente possono avere effetti devastanti sul territorio e sulla società locali in modo analogo a quello delle miniere del passato. Le terre rare (altri minerali necessari per l'hi-tech) diventano oggetto di guerre commerciali.


Insomma, nessun pasto è gratis. Questo non vuol dire che non bisogna mangiare, ma avere una dieta varia e soprattutto non ipercalorica. Fuor di metafora, il primo impegno per una reale transizione energetica è consumare meno energia (e garantire quel meno a tutti). Perché il verde prioritario di ogni forma di energia resta quello dei dollari.




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