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  • Immagine del redattoreAndrea Dallapina

Leggerezza

Nuvole nell’Alto Piemonte per Natale e Santo Stefano con possibilità di precipitazioni. Il barometro del giovedì torna invece indietro di sette giorni.


Chi di voi ha letto il barometro della scorsa settimana, sa che eravamo arrivati al punto nel quale m’interrogavo: se il mondo mi sembra meno bello, il motivo è nel mondo o nel mio sguardo? Come interagiscono i due?

Per cercare una via d’uscita, per una serie di varie associazioni, ecco che il giorno stesso è spuntata alla mia mente la tanta citata lezione di Italo Calvino sulla leggerezza (piccolo inciso: è la prima di quelle composte una quarantina di anni fa per il nuovo millennio - ne riuscì a completare solo 5 -, e visto che ci siamo arrivati, utilizziamole).


Ecco, le frasi chiave, a mio giudizio, sono due.

La prima: “Nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna”.

La seconda: “È sempre in un rifiuto della visione diretta che sta la forza di Perseo, ma non in un rifiuto della realtà del mondo di mostri in cui gli è toccato di vivere, una realtà che egli porta con sé, che assume come proprio fardello”.

Ecco, la chiave è quella di uno sguardo partecipe ma indiretto, non frivolo ma nemmeno sforzato, una visione di rimbalzo, che coglie un dettaglio, un particolare, un aspetto fuori dal cerchio illuminato dai riflettori. Una visione che lavora di sottrazione. È l’idea di letteratura di Calvino, e non solo sua. Può essere anche un’idea di stare al mondo.


Quindi per Natale vi regalo un link dal quale scaricare la lezione sulla leggerezza http://faculty.las.illinois.edu/.../Calvino-Leggerezza.pdf

Ci sono letture certamente più amene, ma è solo una ventina scarsa di pagine, e alla fine scoprirete a cosa serve realmente un secchio.

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