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  • Immagine del redattoreAndrea Dallapina

La formica non è più di moda

Il meteo del fine settimana prevede qualche possibile precipitazione sull'Alto Piemonte sabato mattina. Domenica tempo variabile ma asciutto e temperature relativamente miti.

Il barometro del giovedì ricorda invece quando da piccoli ci veniva inculcata la morale, dal sapore contadino, ma ben adattabile al contesto operaista-piccolo borghese, della fiaba della cicala e della formica. L’idea dei risparmi poco alla volta, il metter via perché non si sa mai, perché c’è sempre un inverno in arrivo, ecc.


C’è da dire che l’abbiamo ben appresa, la morale, visto che gli italiani avrebbero messo da parte sui conti correnti 200 miliardi di euro in più nell’ultimo anno (che si sommano agli oltre 1.500 che erano già presenti).

Per alcuni l’abbiamo appresa anche troppo, soprattutto chi non ha il conto da formichina ma da formica regina, tanto che l’amministratore delegato della banca Fineco, Alessandro Foti, ha annunciato che chiuderà i conti di chi ha oltre 100mila euro fermi sul conto corrente.


Il motivo è che quei soldi in questo momento sono come quelli sotto il materasso (non producono interessi attivi, ma nemmeno negativi, mentre all’estero le banche hanno iniziato ad applicarli sui conti correnti). Dal punto di vista economico il discorso è semplice: i soldi accumulati nel materasso (conto corrente) non entrano nel circuito economico, non si spendono, non si investono. Sono messi via come faceva la formichina perché non sappiamo se e quando tornerà l’alba, salvo che questo comportamento su grande scala non fa che ritardare l’alba. E se tornasse a crescere l'inflazione vedrebbe diminuire con il tempo il proprio valore.


Per molti economisti è oggi preferibile essere Pinocchio e fidarsi anche del Gatto e la Volpe e investire nella speranza che crescano piante di zecchini piuttosto che tenerli in saccoccia (ovviamente per noi lo sarebbe meno).


Si tratta dell’ennesimo dibattito che sembra non dare possibilità a una terza opzione: da un lato chi fa valere le ragioni del risparmio, della formica, dall’altro quello di chi fa valere le ragioni del far girare l’economia. L’unico dogma per tutti è che l’unica cosa che non si può toccare è il valore del denaro.


Forse un nuovo millennio meriterebbe uno sforzo per una nuova economia. Abbiamo puntato nei secoli a una sempre maggiore dematerializzazione e universalizzazione della moneta. Il denaro è oggi ubiquo e immateriale, non servono più i forzieri per conservarlo, le valigette per trasportarlo.

Ma quando una cosa inizia ad avere le caratteristiche di una divinità, occorre iniziare a pensare a quali sacrifici ci richiede per adorarla. Senza guardare se siamo formiche o cicale.



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