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Il Natale e le cose

  • Immagine del redattore: Andrea Dallapina
    Andrea Dallapina
  • 11 nov 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Previsto un sabato e una domenica con prevalenza di nuvole e piogge, nell’Alto Piemonte.

Il barometro del giovedì è invece perplesso da una serie di articoli usciti nelle scorse settimane che segnalavano il rischio di approvvigionamento per alcuni prodotti (con conseguente aumento dei prezzi), ponendosi l’interrogativo sul fatto se vi sarebbero state ripercussioni sullo shopping natalizio. A giudicare dalla pioggia di offerte per il black friday e iniziative affini, direi che per la maggior parte dei prodotti il rischio non esiste.


Ma. Se invece decidessimo di fare come se, come se ci fosse effettivamente una mancanza di prodotti e quindi sotto l’albero mettessimo solo un paio di pacchetti di cose che desideriamo realmente o ci servono, e regalassimo invece, soprattutto, esperienze culturali, artistiche, sociali, solidali, ecc.

Se scegliessimo di far crescere il PIL dei beni immateriali al posto di quello dei prodotti fisici? Cambierebbe la nostra impronta ecologica? Sarebbe un regalo anche al futuro del Pianeta?

Abbiamo ancora qualche settimana per pensarci.

Certo, sarebbe bene che ci pensasse l’1% più ricco della popolazione mondiale, che inquina come se fosse il 16. Nell’attesa di una riflessione da parte di lor signori, scegliere di non scimmiottarli, ricercando i loro status symbol o il loro stile di vita, sarebbe un piccolo grande passo.




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