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  • Immagine del redattoreAndrea Dallapina

Donne e denaro

Sabato e domenica ancora cieli sereni o poco nuvolosi nell’Alto Piemonte.

Il barometro del giovedì riflette invece su un paio di dati dal rapporto della ong Oxfam al World Economic Forum.

Le 10 persone più ricche del pianeta (tutti maschi) tra il marzo 2020 (inizio pandemia e il novembre 2021) hanno più che raddoppiato i loro patrimoni da 700 a 1.500 miliardi di dollari (+800 miliardi).

Nel corso del 2020 le donne nel mondo hanno perso complessivamente un reddito pari a 800 miliardi di dollari.

È vero. Non si possono sommare le pere (patrimoni) con le mele (redditi), o comparare un periodo di 12 mesi con uno di 21 mesi. Però è innegabile che viviamo in un mondo di pochi maschi ricchissimi e di una maggioranza di donne che sono quelle a pagare per prime gli effetti delle crisi socio-economiche (in Italia, nel 2020, l’occupazione femminile è scesa sotto il 50%, dato peggiore dal 2013)

Sogno uno sciopero a oltranza delle donne. Nella professione e in tutti i ruoli di accudimento. Vorrei dicessero: “Non ci considerate? Non vi consideriamo”. Sogno un mondo di donne irresponsabili quanto i maschi, pronte a farci sperimentare il “qualcuno ci penserà” e far prevalere i propri bisogni.

Poi mi ricordo che nella realtà esistono invece gli individui, le persone, i corpi, i caratteri, che incidentalmente sono maschi, femmine o x, il cui genere è un aspetto della propria esistenza ma non l’unico, così come lo è l’avere un passaporto di una nazione o di un’altra, il credere in Dio o meno.

Per questo, difficilmente, potrebbe avere successo uno sciopero delle donne, è una categoria troppo eterogenea. Non rimane che sperare, in assenza di scelte politiche, che a modificare le cose possa essere l’educazione al rispetto delle persone. Ma, ahinoi, speranza fa rima con pazienza.


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