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  • Immagine del redattoreAndrea Dallapina

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Si prevede un sabato soleggiato e una domenica con possibili rovesci, nell’Alto Piemonte.

Il barometro del giovedì è invece ispirato dalle parole del menestrello da Nobel.


Lunedì scorso Bob Dylan ha compiuto 80 anni e tra le varie interviste e frasi del cantautore riproposte per l’occasione a far risuonare un’eco è stata questa: “Ero nato lontano dal posto in cui volevo stare e sentivo il bisogno di tornare a casa”.


Mi è tornato in mente quello che si apprende ascoltando l’Odissea o leggendo dell’Esodo biblico. La cultura occidentale dovrebbe conoscerlo da tre millenni: il viaggio che vale non è l’andata ma il ritorno.


Dopo un anno di restrizioni, ci appare fondamentale poter andare, partire, scegliere una meta desiderabile. E ci dimentichiamo di goderci, di concentraci sul viaggio di ritorno. Poi ognuno può darvi il senso metaforico o metafisico che preferisce, ma in fondo ogni viaggio è un desiderio di ritorno.


Perché errare (sia nel senso di vagare che di sbagliare) è umano, di fronte a questa condizione, non solo Dylan è sempre nel posto sbagliato, ognuno di noi ha sempre bisogno di tornare a casa. E visto che quella casa non esiste (se non nelle nostre fantasie da Ulisse, fatte di Itache da cartolina) alla fine possiamo fare solo questo: goderci il ritorno. Poi c’è qualcuno, come Bob, che nel viaggio riesce a fare anche dei capolavori. Grazie, e buon ritorno a casa.


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